mercoledì 31 dicembre 2008

Copertura in pietra "veloce ed economica" per stufe in muratura

Su Stovemaster è comparso un nuovo ed interessante articolo: Time and money saving tips for achieving "dry-laid" look for real stone heater facing. (ovvero: Trucchi per ottenere un'aspetto muratura-a-secco in vera pietra per stufe in muratura).
La mia perplessità è sempre la stessa: questa sorta di "piastrelle" in pietra se ne resteranno effettivamente poi sempre al loro posto, nonostante le prevedibili sollecitazioni dovute alla dilatazione termica? O prima o poi osserveremo le prime crepe, i primi distacchi, ed infine "tutti giù perterra"?
Forse il trucco è solo nell'usare il legante giusto... ma quale sarà? Nell'articolo parlano di "high-quality gray thin set mortar"... ovvero "malta grigia di alta qualità a grana sottile". Il che vuol dire tutto e niente...

mercoledì 10 dicembre 2008

una bella guida alle stufe in muratura fai-da-te...

Una bella guida alla costruzione fai-da-te di stufe in muratore si trova sul sito www.stovemaster.com, precisamente all'indirizzo http://www.stovemaster.com/files/masonry.pdf

Fatevi pure un giretto sul sito, che male non fa...

La guida è in inglese, of course: sperate forse di trovare qualcosa in italiano? Illusi!
Forse ci penserò io, prima o poi... ma sarà certamente abbastanza "poi". Forse fate prima ad imparare l'inglese...

martedì 9 dicembre 2008

Fuck the PIL: una spiegazione...

Qualcuno mi ha chiesto una spiegazione sul tag "fuck the PIL" che accompagna alcuni miei post.
"Fuck the PIL" sono contraddistinti quei post che indicano, consgliano, guidano verso comportamenti virtuosi che comportano per noi un risparmio economico, ovvero che ci permettono di raggiungere un certo risultato spendendo meno che non attraverso strumenti "tradizionali".
E visto che ogni centesimo da noi risparmiato è un centesimo in meno per il PIL, ecco la spiegazione di "fuck the PIL".
Sul perchè ce l'ho invece con il PIL, rimando ad un esaustivo post sul blog ASPO: Risorse, Economia e Ambiente: L'ossessione del PIL

detersivo per lavastoviglie fai-da-te

La lavastoviglie pare essere (almeno per me) uno dei cardini irrinunciabili dell'attuale paradigma di vita. Ed in questo credo di essere in buona compagnia...
Peraltro, bisogna dire che è un attrezzo discretamente efficiente (si consuma meno acqua che non a lavare a mano), decisamente utile, per farlo andare basta una mezza secchiata di energia elettrica... il neo eventualmente è il detersivo, maledettamente inquinante ed ancor più maledettamente caro.

Bene, vi rivelerò che in rete si trovano diverse ricette di detersivi per lavastoviglie fai-da-te, basati tutti su sostanze naturali e non inquinanti, e dal costo talvolta ridicolo.
E vi rivelerò un altro dettaglio sconcertante: tutti quanti, più o meno, funzionano il detersivo del supermercato.

Alcune ricette:
Ingredienti: 200 gr sale grosso, 100 gr aceto bianco, 400 gr acqua, 3 limoni con buccia tagliati a pezzetti.
Preparazione: mettere i limoni e il sale nel frullatore e tritare per 20 secondi. Mettere sul fuoco e
aggiungere l'acqua e l'aceto, far bollire per circa 15 min. sbattendo con una frusta. Conservare in barattolo di vetro.
Dosi: due cucchiai nella vaschetta della lavastoviglie o quanto basta sulla spugna per lavaggi a mano.
Per piatti particolarmente sporchi e untuosi nell'acqua per lavare i piatti o nella lavastoviglie si può mettere anche mezzo limone.

3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale, 100 ml di aceto bianco
- Tagliare i limoni in 4-5 pezzi togliendo solo i semi e mantenendo la buccia (è più facile se tagliate il limone a rondelle)
- Frullarli con un mixer insieme ad un po' di acqua e al sale. Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie, frullate a lungo e molto finemente la poltiglia. Controllate l’efficacia del vostro frullatore, altrimenti resteranno residui anche sulle stoviglie.
- Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l'acqua e l'aceto e far bollire per circa 10 minuti mescolando, affinché non si attacchi. Quando si è addensato e raffreddato mettere in vasetti di vetro.
Come si usa:
- Due cucchiai da minestra per la lavastoviglie. Non mischiate il detersivo fai da te a quello classico lavastoviglie.
- A piacere per i piatti a mano. In caso di stoviglie unte basta aggiungere sulla spugnetta un po' di
detersivo classico piatti a mano visto che, a differenza di quello per lavastoviglie, può mischiarsi con quello fai da te.

Una nota per quanto riguardo i limoni da utilizzare: avete presente quelli che si trovano al mercato, vicino ai cassonetti? Si, quelli un po' ammaccati, o troppo maturi? Ecco, quelli sono perfetti. E, ovviamente, sono gratis...

Sembra inoltre (anche se non ho provato) che se si usano detersivi fai-da-te il brillantante si può efficacemente sostituire con l'aceto.

Inoltre (e questo è certissimo), indifferente che si usi detersivo "normale" o fai-da-te... al posto del sale specifico per lavastoviglie si può usare normalissimo sale grosso da cucina.

barbatrucco per infilare i tubi della stufa

A volte capita che sia difficoltoso infilare i tubi della stufa. Specialmente quelli anzianotti, fatti in lamiera smaltata... monta e rismonta, finiscono talvolta per deformarsi, e riuscire ad infilare il maschio nella femmina diventa impresa ardua... ed ovviamente sporchevole, visto che pulitissimi di solito non sono.
Il barbatrucco è: avvolgere il maschio in un anello di filo di ferro a qualche cm dal bordo e stringere l'anello con un chiodo; l'anello stringerà il tubo, e ne regolarizzerà anche la forma, rendendolo circolare se si è ovalizzato.
A questo punto basterà presentare il tubo e, una volta infilato per i primi centimetri, tagliare l'anello di filo di ferro.

domenica 7 dicembre 2008

uso della malta refrattaria

Nelle mie eterne ricerche in internet sulle stufe in murature, mi imbatto talvolta in qualche utilissima chicca. Come questa splendida guida illustrata all'uso della malta refrattaria (rigorosamente in inglese).

Non aspettatevi che ve la traduca: al massimo, giusto per darvi un'idea e farvi fare quattro risate, vi riposto la traduzione automatica di Google:

HTC: Malta refrattaria e il suo utilizzo nel nucleo costruzione.

Le seguenti immagini illustrano l'uso di aria serie refrattari mortaio in questo caso Refracol 1.
Altri termini utilizzati per mortaio sono refrattari ad alta temperatura di cemento, argilla e fuoco.


Per l'apertura di un nuovo segmento di mortaio, è importante mescolare accuratamente il contenuto. A causa della agitazione di trasporto, la coerenza di mortaio non può più essere omogeneo. Il peso complessivo avrà la tendenza a cadere al fondo del secchio ed il luogo di silicato di sodio verso l'alto. Se non mescolato, la parte in basso sarà debole in silicato di sodio.

Durante l'agitazione iniziale è prassi comune aggiungere acqua per portare il mortaio a una coerenza funzionale. Quando abbastanza liquido, se uno di mattoni refrattari è posto sulla superficie, la metà del mattone dovrebbe affondare nel mortaio. Questo però è solo una regola generale e ogni muratore di aggiungere acqua fino ad arrivare a loro preferito la coerenza.
Se l'acqua non viene aggiunto all'apertura di un nuovo segmento sarà difficile stabilire il mattone con le articolazioni estremamente necessario.

Come procede il lavoro e relativamente asciutto 'togliere' è remixato indietro nel secchio che sarà necessario per aggiungere più acqua per mantenere la coerenza originale.
Mentre si lavora è importante per mantenere la superficie interna del secchio esente da mortaio 'togliere' che è raschiati indietro sul bordo interno del secchio - può secco sorprendentemente veloce, e quando torna nel misto, farà sì che il contenuto del secchio per essere bitorzoluto.
All'ora di pranzo e pause, il secchio deve essere saldamente chiusi con il suo coperchio.


Ci sono due metodi di applicazione mortaio per il mattone. La malta può essere diffuso sul mattone con un margine di spatola. O il mattone può essere 'immerso' direttamente nel secchio, con eccesso di mortaio essere asportate fuori dalla spatola.

Utilizzo di un margine di cazzuola è importante in quanto la piazza fine consente di indurimento mortaio essere completamente asportate dal letto nei casi in cui un mattone deve essere ri-layed, e le nuove mortaio applicato.
Mortaio è, di regola, applicata al mattone e mai per il letto su cui sarà indicato.

Come il mattone è posato, malta deve essere considerata come spremere fuori da tutte le lunghezza del letto e la testa in comune, garantendo il 100% di contatto. Squeeze out dovrebbe essere asportate fuori dalla spatola immediatamente dopo la deposizione e raschiati indietro nel secchio.

Di mattoni refrattari deve essere asciutta quando decise, anche se l'umidità superficiale da un lungo visto tagliare non è dannoso.
A causa del mattone essere asciutto, rigoroso e articolazioni richiesto, è necessario stabilire il mattone uno più rapidamente possibile dopo che il mortaio è stato applicato. Il tasso al quale il mortaio è influenzata da assorbimenti una volta applicata al mattone possono variare tra le diverse marche di mattone e mortaio.

Giunture non dovrebbero mai essere più di 3 millimetri di spessore di 1 millimetro e meno essere ottimale. Stufa Alcuni costruttori, utilizzando molto liquido si mortaio, che quando, far scorrere il mattone avanti e indietro lungo il letto fino a quando non si sente fisicamente a contatto sotto il mattone.

Con più di qualità mattone essere estremamente uniforme, una volta che la prima riga è stato livellato righe successive non avranno bisogno di essere controllata per il livello.
Sulla occasioni che un mattone deve essere ridotto in luogo con un martello, è preferibile usare un martello mattone piuttosto che un martello di gomma.
Anche se la cura deve essere presa non per rompere il mattone, il brusco scosse trasferiti direttamente di un colpo duro da un martello è modo più efficiente di quello di un colpo sordo da un morbido maglio.

Come regolarmente possibile i lavori dovrebbero essere spugnature con una spugna umida. Ciò mantiene pulito il lavoro, consentendo la 'occhio' di essere in pieno controllo, e non distratto da variazioni nella consistenza e colore. Anche mortaio permesso per asciugare al lavoro può effettuare l'esattezza del livello se il lavoro è stato controllato per filo a piombo.

Un professionista spugna di cellulosa tilers durerà più a lungo e fare spugnature molto più facile che uno interno spugna.

HTC può essere utilizzato per parge la superficie di una ceramica di lana o di carta guarnizione. Ciò fornisce un sottile, ma resistente, strato di malta per la superficie esposta di una guarnizione. Un mix molto liquido di mortaio e l'acqua è applicato dalla spugna o pennello.

Malta refrattaria può anche essere usato per tenere i pezzi di ceramica di lana in luogo.

E 'importante indossare dei guanti come sia la creta base della malta e di sodio silicato sono estremamente astringente. Strumenti, in particolare i livelli dovrebbe essere spazzata pulita regolarmente. Molti costruttori di stufa i loro livelli di petrolio all 'inizio di ogni giorno.
Il margine spatola dovrebbe mai essere messi in malta secchio, il secchio spugna o al lavoro. Mantenere il mortaio secchio granulare esente da contaminanti è importante.

L'aria serie mortaio generalmente utilizzato su di riscaldamento, rimarranno nel morbido letto all'interno delle articolazioni per settimane se non mesi, la rimozione di mattone relativamente facile, in qualsiasi momento

Tutte le impostare mortai aria rimarrà solubile in acqua, a meno che fuso. Questo dovrebbe essere osservato per la protezione di cui fumi piastrelle in refrattario mortaio da parte di potenziali infiltrazioni di acqua.

L'uso di malta refrattaria a stabilire eventuali elementi di fronte, anche se nascosto dietro ad un regime comune di mortaio comune, non è raccomandato

venerdì 5 dicembre 2008

Amazin' Masons

Un altro bel blog sulle stufe in muratura è quello della Amazin'Masons, un artigiano statunitense che fa delle bellissime stufe, per lo più ricoperte in pietra, proprio come vorrei realizzarla io.
Rubando con gli occhi, si possono scoprire tante idee e trucchetti dalle foto presenti sul loro blog.

Ad esempio, a proposito di questa stufa, scrivono:

"Le fondamenta per la stufa ed il camino [...] sono state costruite per sostenere la massa della muratura. Le massicce fondamenta servono anche come deposito per le ceneri della stufa. Ci vorranno parecchie stagioni prima che sia necessaria una pulizia... "

Bell'idea, vero? Una bella griglia sul fondo della camera di combustione, ogni giorno si spingono dentro tutte le ceneri senza sporcare in giro, ed una volta all'anno togliamo la griglia e vuotiamo il deposito...

Mi piace anche la copertura in pietra massiccia di questa stufa, ed è interessante anche la copertura in pietra di quest'altra stufa: in pratica, la stufa viene ricoperta da uno strato sottile di pietra (poco più di piastrelle), incollate su uno strato di intonaco irrobustito da una maglia in fibra di vetro. Ho le mie perplessità su questo sistema, in quanto le dilatazioni possono giocare brutti scherzi e, se il collante non è quello giusto, il rischio del "tutto giù perterra" è reale... però il fatto che lo abbiano fatto significa che è possibile, e basterebbe quindi scoprire come...

Date pure un'occhiata a tutto il loro blog (anzi, adesso vado ad aggiungerlo ai miei preferiti): c'è sempre da imparare...

sabato 29 novembre 2008

Risorse, Economia e Ambiente: Un moderno bricolage

Repost da Risorse, Economia e Ambiente: Un moderno bricolage


Il problema dei rifiuti
Su questo blog si parla spesso dei rifiuti, di raccolta differenziata e di inceneritori. E’ stato detto che l’incenerimento dei rifiuti non è una buona soluzione e che è meglio la raccolta differenziata dei rifiuti stessi. Ancora meglio sarebbe la non-produzione dei rifiuti, per esempio utilizzando il meno possibile gli imballaggi. E’ stata criticata la produzione di beni a obsolescenza programmata, quelli cioè progettati in modo che durino poco.
Ma perché tutti questi rifiuti?
Per il capitalismo bisogna conseguire sempre maggiori profitti e, per le nazioni, è imperativo aumentare il PIL; allora, si è scelto il metodo dell’ “usa e getta” per quanto riguarda i prodotti industriali e la cantierizzazione per quanto riguarda il territorio.
Il capitalismo è stata una forzatura della storia, che ha avuto, sebbene a caro prezzo in termini umani e ambientali, sicuramente effetti positivi. Adesso però è bene che, almeno per molti suoi aspetti rilevanti, vada in pensione.
Infatti adesso molti nodi stanno venendo al pettine, dalla crisi finanziaria all’ "esaurimento" dei combustibili fossili e al rischio del cedimento di molti e delicati equilibri ecologici. Il capitalismo andava bene, nonostante i prezzi da pagare, quando c’era penuria di beni e si era ben lontani dai limiti naturali della crescita.

Il bricolage
Per superare la crisi in cui ci ha portato il capitalismo è necessario un modo diverso di porsi verso la realtà.
Per bricolage si intendono quelle attività svolte da persone non professioniste e che consistono nell’utilizzare materiali e arnesi per realizzare oggetti, impianti e altre piccole "infrastrutture" domestiche.
Il bricolage è uno dei modi in cui l’uomo scientificamente si confronta con la realtà, basato sull’intuizione e la percezione.
Nella produzione industriale ogni prodotto è frutto di un progetto ben definito, è ottenuto da materiali “vergini” ed è vincolato ad un uso preciso. Nel bricolage invece i vari materiali e arnesi utilizzati possono benissimo non essere“vergini”, ed essere utilizzati per un uso diverso da quello per cui furono originariamente prodotti . Il bricoleur li raccoglie e li conserva perché possono sempre servire; di essi vede solo la strumentalità ai fini del progetto che si è posto. Egli interroga i vari materiali e arnesi di cui dispone al fine di scoprire il loro significato ai fini del suo progetto. I loro utilizzi saranno però pur sempre limitati dagli usi originali per cui furono costruiti: bisogna venire a patti con essi [Incidentalmente, la stessa cosa avviene per gli scienziati (forse in misura minore) perché anche questi devono fare i conti con le conoscenze e i mezzi tecnici di cui dispongono, che limitano le soluzioni possibili]


Gli orti per gli anziani: un’applicazione del bricolage
Una branda non più utilizzabile potrebbe essere avviata ad una fonderia e, consumando comunque nuova energia, ottenere nuovo metallo ma potrebbe essere utilizzata come cancello del recinto di un orto. Le mattonelle che si ottengono disfacendo un pavimento potrebbero essere usate (consumando altra energia) come pietrisco per fondi stradali o vespai su cui poggiare il massetto di calcestruzzo ma potrebbero essere usate per fare corridoi fra le parcelle in cui vengono coltivate verdure e ortaggi. Il vetro di una finestra potrebbe essere avviato ad una vetreria e, consumando nuova energia, essere trasformato in nuovo vetro ma potrebbe essere usato per fare una piccola serra. La carta non più utilizzata potrebbe essere inviata in una cartiera e, consumando nuova energia, essere trasformata in nuova carta ma potrebbe essere utilizzata per avvolgere le piante di cardo o di radicchio per ottenere la classica “imbiancatura”.
Non c’è materiale di risulta che non riceve una nuova destinazione di uso negli orti degli anziani.
Gli stessi anziani non sono stati agricoltori nella loro vita attiva ma operai, impiegati, artigiani, commercianti e quant’altro. Le estensioni di questi orti sono molto limitate (circa 4 metri per 4) per cui non è tanto l’approvvigionamento di ortaggi e verdure la motivazione alla loro istituzione ma la necessità di tenere impegnati gli anziani e migliorare così le loro condizioni di salute.

Capitalismo e bricolage
Col capitalismo il bricolage è andato in soffitta: gli ortaggi e la verdura bisogna acquistarli al supermercato, le condizioni di salute devono essere salvaguardate dai farmaci e dalle strutture sanitarie, i rifiuti urbani devono andare all’inceneritore e gli anziani non devono socializzare fra di loro ma "annichilirsi" davanti al televisore.
Il capitalismo non è solamente un sistema economico ma è un modo di pensare e di vivere. La situazione attuale mostra indubbiamente la crisi in cui versa. E’ necessario quindi un nuovo modo di pensare e di vivere: è necessario riappropriarsi del bricolage, che è metodo e contenuto del pensiero primario dell’uomo, però arricchendolo con Internet, il progresso scientifico e quant’altro. Quel che serve è un moderno bricolage!!

Post condivisibilissimo... anche perchè è da anni che io lo sto dicendo!!!!!

sabato 15 novembre 2008

il mercato nero delle lavatrici meccaniche

Re-bloggo un ottimo post dell'ottima Debora Billi:

Come forse qualcuno sa (perché me ne vanto spesso) ho una lavatrice vecchia di 15 anni che fa benissimo il suo dovere. Qualche giorno fa si è bloccata, e pensando fosse giunta la sua ora mi sono rassegnata a sostituirla.

Vado da Trony, poi da Mediaworld. La scelta è fra decine e decine di lavatrici "moderne", piene di ogni sorta di ammennicoli, con mille programmi surreali quali "igienizzazione bavaglini" o "risciacquo fodere auto" o "delicato per sottovesti nere". Non mi servono, e non voglio microchip e schede che si sfasciano a guardarli. Chiedo all'addetto:"Mi mostra qualche lavatrice meccanica?"

Risposta: "Mi spiace, sono tutte elettroniche."

Io: "Ma mi va bene anche una cinese da 200 euro, o una Miele da 1400, basta che sia meccanica!"

Lui: "Non esistono. Non le fanno proprio più."

Torno a casa depressa, poi mi ricordo di un negozietto polveroso in zona, con l'insegna "Riparazione elettrodomestici". Vado, e conosco Fausto.

Ora so cosa immaginate: il vecchietto simpatico, portatore di un'antica sapienza artigiana ormai scomparsa, ultimo reduce della filosofia di vita dei nostri nonni. Invece no. Fausto ha il codino, l'orecchino, ha trent'anni ed è piuttosto incazzato per lo spreco che vede in giro.

Mentre armeggia finalmente sulla mia lavatrice, mi spiega: "Le lavatrici elettroniche hanno schede che si rompono non appena prendono una bottarella. Il ricambio costa due o trecento euro, così conviene ricomprarla nuova. Ormai le lavatrici si cambiano ogni tre o quattro anni. Invece questa lavatrice che hai è eterna: ha pochi pezzi meccanici, quando se ne rompe uno si cambia con trenta o quaranta euro, va avanti decenni."

Poi si ferma, e mi sussurra: "Ma se ti servirà una lavatrice meccanica, noi le abbiamo. Teniamo un'officina apposita: le ritiriamo, le rimettiamo a nuovo e le rivendiamo. Sono perfette, costano 150 euro." Quanto un'elettronica cinese. Non ci credo, mi viene la frenesia dello shopping, vorrei andare a scegliermi sottobanco una bella lavatrice "nuova" annata '99, magari con una centrifuga migliore... Ma non serve: Fausto ha finito, la vecchia Candy ha un tubo nuovo e torna a lavare perfettamente.

Mentre esce mi avverte: "Ripariamo tutto, lavatrici, lavastoviglie, aspirapolvere, e anche i ferri da stiro".

Lo vedo andare via con la sua cassetta dei attrezzi e il suo codino, e penso che un ferro da stiro nuovo costa appena 15 euro. Buona fortuna Fausto, nella tua resistenza quotidiana contro un sistema assurdo e molto più grande di te. E grazie per il servizio che rendi.

Che dire?
Io ho una lavastoviglie di quindici anni... anzi no, ripensandoci ormai sono diciassette.
Ha gli inevitabili acciacchi degli anni e di migliaia di cicli di lavaggio... ad esempio, l'elettrovalvola non tiene più bene e, da spenta, lascia trafilare un filino d'acqua... non tanta, ma a sufficienza da allagare la cucina se per caso ci si dimentica di chiudere il rubinettino a mano e, malauguratamente, si sta via da casa per due giorni... e la tentazione di cambiarla è forte.
Guardo le lavastoviglie nei negozi, guardo i prezzi, penso che con poche centinaia di euro potrei averne una nuovissima... e tremo. Tremo al pensiero di tutti i guasti che la lavastoviglie nuova potrebbe soffrire fin da subito, o comunque appena scaduta la garanzia... molti, molti di più di quanti non ne abbia sofferto la mia in diciassette anni di onoratissimo servizio.

Ma il momento delle decisioni irrevocabili è giunto: tra un paio di giorni vado in un negozio di ricambi per elettrodomestici e le compro un'elettrovalvola nuova... :)

venerdì 14 novembre 2008

Questo si che è bravo...

Michael Thronson è un costruttore di stufe in muratura.
Ed è anche maledettamente bravo.
Ed ha un blog: http://thronsonmasonry.blogspot.com/

Non limitatevi a visitarlo: perdetevici dentro, al suo blog: che ne vale veramente la pena...

lunedì 10 novembre 2008

una ricetta per la felicità?

Comedonchisciotte ci propone la traduzione di un interessantissimo post del blog afterarmaggedon (il post originale, in inglese, lo potete trovare qui).
Post talmente interessante che ve ne ripropongo, pari pari, la traduzione:

Sharon Astyk è una casalinga madre di 4 figli. Sette anni fa, la sua famiglia si manteneva a malapena grazie al salario da insegnante di suo marito. Decisero di vivere in modo più semplice per rendere più facile la loro vita. Come ci dice Faiza Elmasry di Voice of America, gli Astyks rappresentano un numero limitato, ma in crescita, di americani che hanno deciso di ridurre le spese e, facendolo, di avere un sollievo dal punto di vista finanziario e un sistema per ritrovare la felicità.

Ms Astyk afferma che quando lei e suo marito si sono resi conto del fatto che non sarebbero mai diventati ricchi, hanno provato ad immaginarsi un modo di vita migliore possibile.
Sharon Astyk ricorda ancora quanto fosse difficile la vita quando lei e suo marito si erano sposati più di 10 anni fa. “Eravamo due laureati che vivevano a Boston, USA, con un reddito molto basso per gli standard di vita della città. Eravamo abituati a mantenerci con pochissimi soldi. Una delle cose a cui abbiamo deciso di pensare era come riuscire a mangiare bene pur essendo una famiglia a basso reddito”.


Iniziammo a pensare: “OK, non diventeremo mai ricchi”. Mio marito era un insegnante, io stavo a casa con nostro figlio; iniziammo a chiederci: “Come possiamo vivere nel miglior modo possibile”?
La risposta fu: “Andando a vivere in campagna e coltivando direttamente noi il nostro cibo”. Trovarono la risposta lasciando Boston e trasferendosi nella zona rurale a nord di New York.

Lei afferma che “Uno dei modi in cui siamo riusciti a farlo fu quello di unire le abitazioni con le nostre famiglie allargate. Negli Stati Uniti non funziona come nel resto del mondo: In generale, ognuno ha la propria unità famigliare che vive separatamente dalle altre; ma i nonni di mio marito ad un certo punto non riuscivano più a gestire la vita di tutti i giorni senza bisogno di aiuto. Comprammo con loro una casa in campagna e ci prendemmo cura di loro fino alla fine dei loro giorni”.

Le famiglie cercano di tornare alla semplicità attraverso la produzione, conservazione e scambio del cibo da loro stessi prodotto.

Nel suo libro “Impoverimento ed abbondanza: la vita nella nuova politica interna” la Astyk spiega come la sua famiglia abbia creato uno stile di vita più semplice.
“Quello che abbiamo cominciato a fare è qualcosa che era abbastanza normale negli Stati Uniti circa 50 anni fa e che è ancora normale in molte altre parti del mondo”. “Abbiamo cominciato a produrre noi la maggior parte del cibo che mangiamo. Abbiamo deciso di condividere le risorse con la nostra famiglia e di barattare il cibo con i nostri vicini. Abbiamo fatto grandi sforzi per non indebitarci; ciò significa che quando non avevamo i soldi per fare qualcosa, semplicemente non la facevamo.
“Questo stile di vita –afferma lei – è anche più sostenibile a livello ambientale”
“Abbiamo solo un’auto in famiglia, che è piuttosto insolito qui; significa che quando mio marito prende l’auto, io sto a casa con i figli. Ci muoviamo a piedi, in bici o non andiamo da nessuna parte.”.

La famiglia ha anche cercato di ridurre le emissioni di carbonio che derivano dall’uso di energia e altre risorse.
“Abbiamo differenziato in 7 categorie: elettricità, carburante, energia per il riscaldamento e refrigerazione, beni di consumo, acqua e altro. Abbiamo ottenuto una riduzione del 80% dei consumi in tutte le categorie: ci stiamo avvicinando sempre di più all’uso dell’energia che la gente in Cina ed India mette in pratica già adesso.

Riciclare per gli Astyks è un altro modo di risparmiare denaro e risorse.
“Quando si rompe qualcosa, possiamo chiedere ai nostri vicini " Tu ce l’hai in casa? Potremmo prenderlo in prestito? E in cambio possiamo dare noi qualcosa” E’ stato molto semplice trovare cose che erano state buttate via o non utilizzate o anche gente che voleva scambiarle.
Lo stile di vita rispettoso dell’ambiente sta diventando più conveniente

L’ esperto finanziario David Bach ritiene che la chiave per fare soldi non è quanto si guadagna, ma quanto si risparmia. Questo stile di vita rispettoso dell’ambiente rappresenta davvero un sostegno finanziario per le famiglie.

“La chiave per fare soldi non quanto guadagni. E’quanto riesci a risparmiare”, dice David Bach autore di “Go green, live rich: 50 Simple Ways to Save the Earth”.

“Quando si va a fare acquisti al giorno d’oggi, una delle domande che uno dovrebbe porsi è: “Quanto a lungo potrà durare ciò che sto comprando?” lui suggerisce “Perché la maggior parte di ciò che compriamo può durare più a lungo rispetto a quanto noi lo usiamo davvero. Mia nonna era solita usare le cose per sempre. Più a lungo usi le cose meno soldi spendi. Questo è un momento davvero importante affinché gli americani facciano un paio di cose per semplificare la loro vita e risparmiare di più.

Bach afferma che nel corso degli anni lo stile di vita rispettoso dell’ambiente è diventato più conveniente.
“Per 10, 20 anni se volevo comprare qualche prodotto ecologico o biologico, sapevo che questo costava di più” dice. “Ora non è più così. Poiché la domanda di prodotti ecologici da parte dei consumatori è cresciuta, le principali imprese stanno promuovendo questo tipo di prodotti e ne stanno abbassando seriamente i prezzi perché noi li stiamo comprando”

La crisi finanziaria si sta aggravando e sempre più americani si stanno ridimensionando.

“Sempre più persone hanno già cominciato ad adottare uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente e più semplice” afferma la Astyk
“E’ davvero splendido e non avviene solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo. C’è la Compact, che ha incominciato ad operare sulla costa occidentale degli Stati Uniti, con persone che comprano solo cose usate e che conducono uno stile di vita più semplice. C’è il Movimento Volontario per la Semplicità fondato da Joe Dominguez e Vicki Robins che ha milioni di aderenti in tutto il mondo.

“C’è veramente tantissima gente che sta cercando d’identificare un modo di vivere una vita decente in un mondo che sta cambiando. Credo che in seguito all’aumento dei costi d’energia, cibo e altri generi di base, c’è sempre più interesse e consapevolezza che questa possa essere una buona scelta, non solo per motivi ambientali o di piacere, ma che si debba vivere davvero in questo modo.

“Siccome la crisi finanziaria sta diventando sempre più grave qui, credo che gli americani stiano per tornare a vivere come i loro nonni o bisnonni e che ci sia molto interesse nel capire come riuscire a fare una cosa del genere”.

La Astyk dice che condurre uno stile di vita più semplice porta un altro beneficio per la sua famiglia. E’educativo anche per i suoi figli vedere come consumare meno, risparmiare di più e contribuire alla creazione di uno stile di vita più sensato.

la dura vita dell'ikeafan riciclatore...



Vi ho mai spiegato perchè, tutto sommato e niente sottratto, sono un estimatore dei mobili Ikea? No? vabbeh, vuol dire che sarà argomento di un altro post...

Comunque, uno degli aspetti più curiosi dei mobili Ikea è la sorprendente quantità di ferramenta varia che spesso avanza dal montaggio dei vari mobili...

Nella foto sopra, vedete quanto "avanzato" dal montaggio di un piccolo scaffale Gorm.

Nel mio caso:
  • una dozzina di staffe forate ad "elle", regolabili (possono sempre servire; e regolabili, nei negozi di ferramenta, sono praticamente introvabili...)
  • 8 viti autofilettanti per legno (servono sempre... ed infatti ne sono avanzate solo 8!)
  • una ventina di rondelle (anche queste: una volta che avete imparato ad usarle nei vostri progetti, non ce ne sono mai abbastanza... quindi servono sempre)
  • sacchetti di imballaggio e foglietti di istruzioni sono volati nella differenziata senza passare dal via
Alcuni spunti di riflessione:
  • conservare la ferramenta perchè "può sempre servire" è cosa buona e giusta; tuttavia, avere una cosa che non si sa di avere, o che non si sa dove si ha, è come non averla. Se quindi (come nel mio caso) siete dei fanatici collezionisti di ferramenta varia, dovete per forza imparare a conservarla con ordine, usando cassetti, barattoli, scatolette, e chi più ne ha più ne metta... se invece siete dei collezionisti "saltuari", una sola scatola nella quale conservare tutto alla rinfusa (e nella quale andare, alla bisogna, a ravanare per cercare qualcosa che potrebbe andar bene...) è la soluzione migliore e più efficace.
  • è triste pensare che questi oggetti, finiti in mano a chi non sia affetto da questo virus collezionistico, finiscano semplicemente nell'immondizia. Si tratta spesso di ferramenta di ottima qualità, o di oggetta altrimenti introvabili o quasi (vi sfido a trovare in negozio delle staffe regolabili come quelle della foto!) . Sarebbe bello se l'Ikea organizzasse un "punto di scambio" per questi oggetti: basterebbe un grande cestone. Ognuno, quando ne ha occasione, vi porta i suoi "avanzi". Chi ne ha bisogno, scava e ravana a suo piacimento, e si porta via gratis quello che gli serve... un bell'esempio di riutilizzo, no?

martedì 4 novembre 2008

Isolamento di fortuna per finestre

Le finestre possono venir efficacemente, economicamente e velocemente isolate per mezzo di fogli di semplicissima "plastica a bolle" (normalmente utilizzati per imballaggi), applicati direttamente sul telaio con puntine o nastro adesivo.
Certamente, esteticamente non sono il massimo, portano via un po' di luce, ed impediscono la visione come se fossero delle tende... però costano poco (o anche nulla: è un materiale che è facile recuperare gratis), velocissimi da applicare ed indubbiamente efficaci.
E nel caso di vani "tecnici" (box, soffitte, magazzini) l'uso può anche esser definitivo. Come pure può esser definitivo se il vostro arredamento è un po'... naif.

giovedì 30 ottobre 2008

una marea di progetti fai-da-te per il camper

Vi segnalo questo sito, ricchissimo di progetti fai-da-te per modificare e migliorare il proprio camper.
Ad esempio: rinforzi per il portabici, bloccaporte, cassaforte, montaggio di faretti a led, retrocamera, e chi più ne ha più ne metta...
Letteralmente centinaia di progetti, spunti ed idee.
Da visitare ed inserire nei preferiti.

venerdì 26 settembre 2008

Vittoria! Aumentano le persone che bevono acqua del rubinetto

Dal blog di Jacopo Fo:

Nonostante l'Italia sia paese leader in Europa per il consumo di acqua in bottiglia, aumentano le famiglie che si “convertono” a quella pubblica dell'acquedotto. Una ricerca di mercato rivelerebbe che su 2.100 intervistati il 39,9% beve sempre o quasi l'acqua del sindaco, una crescita di quasi 10 punti percentuali in due anni (nel 2006 erano 31,2%).
Di questi, il 43,7% sceglie l'acqua potabile perché e' piu' controllata di quella in bottiglia, il 46,7% perché e' molto piu' economica.

Io è da una vita che bevo acqua del rubinetto, ed essenzialmente per due motivi:
  • è molto più sicura di quella imbottigliata (checcè ne dica la pubblicità)
  • costa molto meno
Spendere di più per avere qualcosa di peggiore è una cosa molto stupida. Ed i comportamenti stupidi io non li sopporto, ecco!

giovedì 25 settembre 2008

l'etica del rasoio

Riporto volentieri questo post:
Risorse, Economia e Ambiente: Abitudini, inerzie e altre patologie / 2 : l'etica del rasoio
dal blog di ASPO Italia:





I nostri comportamenti individuali sono fondamentali per ridurre l'inquinamento ed i rifiuti.
Molte persone oramai fanno attenzione all'uso dell'automobile, ai prodotti che acquistano.
I rifiuti sono un problema che va affrontato sin dall'inizio della catena produttiva, va bene differenziare, riciclare ma i risultati migliori li si ottengono producendone meno.
Un esempio per tutti: i rasoi a lametta usa e getta.
In alcuni modelli vi sono anche solo le testine da sostituire ma guarda caso costano quasi il doppio di quelli completamente usa e getta!
Oramai si è arrivati a 4-5 lame assolutamente inutili, non si possono nemmeno girare per sfruttare l'altro lato delle lame. Poi i manici sono in plastica bicomponente perché non scivolino tra le mani quando bagnati, ma così anche volendo, non si riciclano più! Pensate alle migliaia di rasoi che tutti i giorni finiscono nelle discariche, o peggio negli inceneritori...
Io ho ridotto drasticamente i rifiuti in questo settore con questo modello piuttosto vecchio ma perfettamente funzionante (vedi foto in allegato), ruotando il manico si aprono due sportellini superiori e si può inserire la lametta. La barba la fa lo stesso e l'unica cosa che getto via è... una lametta in acciaio perfettamente riciclabile!
Le lamette si trovano in molti supermercati, molto difficile invece trovare il rasoio "modello eterno"!

giovedì 18 settembre 2008

Salvare i risparmi... oggi

Visto che lo condivido quasi integralmente, non mi faccio scrupolo di riportare altrettanto integralmente un post di Wolfstep di un paio di mesi fa su "salvare i risparmi oggi":

Aver parlato di economia, e aver parlato di soldi, porta qui molta gente con la medesima domanda: come sopravvivere alla crisi in arrivo? Come salvare i risparmi?

Questo in un certo senso mi affibia una responsabilità, perche' in fondo questo è un blog PERSONALE e non dovrebbe giocare con i soldi altrui, come fanno certi personaggi "predicatori finanziari" che vanno oggi molto di moda.

Quindi, mi limiterò a consigliare una strategia di massima composta da fatti materiali, in modo da evitare il solito fenomeno del lettore che fraintende e segue i consigli alla cieca.

Proprio il fattore "alla cieca" e' il fattore che ha portato, in passato, le famiglie italiane a venire spennate. Cosi', vorrei dedicare un post proprio a questo: ovvero come evitare l'investimento alla cieca.

Innanzitutto, bisogna dire che sia conveniente per chiunque investire i propri soldi nei settori ove si abbia maggiore intelligenza, visto che e' proprio l'intelligenza che vi salvera' dalle fregature.

Quali sono i punti di intelligenza maggiore di una famiglia? Direi che siano, due(1):

  • Risparmio familiare.
  • Spesa familiare.
Il secondo fattore probabilmente vi stupirà, ed il fatto che sia sottovalutato e' proprio il fatto che porta molte famiglie a giocare "fuori casa", in campi ove non hanno intelligenza.

Facciamo un esempio: se si diffondono sufficienti rumors riguardanti un aumento dei tassi sulla moneta tailandese, un sacco di operatori finanziari che personalmente ignorano la posizione della Thailandia sulle carte si getteranno a comprare la moneta tailandese. Al massimo verificheranno i rumors cercando altri rumors. Di certo nessuno di loro andra' in thailandia a vedere come stiano le cose. Lo sappiamo bene.

Adesso facciamo il corrispondente del nostro operatore, cioè una famiglia che compra , che so io, una cucina componibile.

Innanzitutto si reca di persona a fare l'acquisto, verificando la consistenza dell'azienda, suonando ad un campanello, portando evidenza dell'attivita' in corso. Puo' essere un metodo forfettario quanto volete, ma avrei qualche storia da raccontare circa operatori francesi che scambiavano miliardi in fondi senza che nessuno si fosse preoccupato di capire se quell'operatore avesse il potere di farlo. Diciamo che se gli investitori si fossero comportati come la famiglia italiana media, chiedendo un appuntamento a quel funzionario, presentandosi sul posto, chiedendo di lui a tutti coloro che gia' ci avevano avuto a che fare , probabilmente le stesse gerarchie aziendali avrebbero notato che qualcosa di strano svava accadendo.

Insomma, la nostra famiglia si informa. Si fa fare molti preventivi, valuta attentamente le proprie esigenze, valuta le condizioni economiche, indi compra. Sceglie anche il venditore, sulla base di esperienze precedenti e/o di trusted advisors e di endorsement affidabili (conoscenti e parenti).

Saro' molto sincero: in un decennio buono di consulenza, non ho MAI visto un ufficio acquisti aziendale che si comportasse cosi', ovvero che facesse una valutazione così attenta degli acquisti.

La stessa scelta del fornitore familiare spesso si basa su valutazioni di gran lunga piu' fini rispetto, che so io, a quelle che hanno portato all'acquisto di bond argentini: un mobilificio del quale si dica cio' che si mormorava sull' Argentina non avrebbe speranza di avere clienti.

La spesa delle famiglie per beni e servizi materiali è, se esaminata in dettaglio, incredibilmente piu' intelligente della modalita' di spesa degli "uffici acquisti" o dei "trade offices" delle multinazionali di qualsiasi settore.

Ma non solo: spesso, nel comprare che so io un computer, la famiglia chiede aiuto all'esperto del clan, il quale spesso accompagna i meno competenti nell'acquisto. Credete che gli uffici acquisti delle aziende facciano questo? Illusi.

Pochissimi hanno un advisor per ogni spesa. Che io sappia, a dire il vero, un advisor per ogni spesa non ce l'ha nessuno.

La famiglia e' , al momento degli acquisti di beni materiali e servizi materiali, di gran lunga piu' intelligente dell'azienda.

Questa intelligenza e' esattamente il punto di forza delle famiglie, ed e' esattamente il punto di debolezza delle famiglie qualora esse decidano di non farne uso. Prendiamo per esempio la logica della famiglia risparmiatrice media:

  • Ho accumulato i soldi risparmiando.
  • Vado presso una banca (di cui so poco perchè i bilanci delle fondazioni sono un'enigma avvolto nel mistero).
  • Mi faccio consigliare (da qualcuno/da un'azienda che in ultima analisi non riesco a valutare).
  • Mi faccio consigliare un'operazione (della quale non so/capisco nulla).
E' abbastanza evidente come negli ultimi 3 passaggi la nostra famiglia abbia rinunciato alla propria forza, cioè alla propria intelligenza d'acquisto. Intelligenza che, sebbene sottovalutata, e' di solito enormemente superiore a quella della multinazionale media, banca compresa.

Stabilito che le famiglie siano dotate di una notevole intelligenza nell'acquisto di beni e servizi materiali, ecco che il consiglio per le famiglie è "giocate dove siete più forti, comprate beni e servizi materiali". Per la semplice ragione che quelli.... SAPETE COMPRARLI!

Il motivo per il quale le famiglie italiane sono state cosi' vastamente spennate e' proprio questo: buttandosi nel mondo della finanza si sono ficcate in un mondo nel quale non disponevano di intelligenza, ovvero in un mondo nel quale l'intelligenza acquisita non serviva a nulla.

Le famiglie italiane si sono trasformate nel "parco buoi" proprio nel momento in cui non si sono rese conto che stavano sfruttando benissimo la propria intelligenza nel risparmio , ma non stavano affatto usando quella di acquisto.

Cosa serve, quindi, alla famiglia media? Serve un piano di spesa.

No, non ho detto un piano di investimenti: ho detto "un piano di spesa".

Insomma, sto consigliando di spendere i soldi risparmiati. Ma attenzione: i soldi spesi bene sono soldi investiti.

Supponiamo cioe' che abbiate, che so io, 10.000 euri da parte. E abbiate una casa di proprietà senza mutui.(2)

E diamo per assunto quello che sta accadendo oggi: e' in atto una tempesta valutaria , e poiche' i grandi squali non vogliono rinunciare al pasto, cioè i finanzieri non vogliono rinunciare alla rendita, essa verra' scaricata sui risparmiatori, in qualsiasi modo. Non so dirvi come: vi garantisco pero' che voi NON VOLETE saperlo. Specialmente, non volete passare la vostra vita a scoprire quanto fantasiosi siano gli squali.

Quindi, avere dei risparmi liquidi oggi equivale ad essere un pollo bello grasso mentre attorno a voi ci sono volpi che vi fissano e canticchiano "vediamo chi spenniamo oggi".

Quindi, liberarsi dei liquidi oggi e' fondamentale. Rimane il problema "e se mi ammalo? . E se c'e' un'emergenza?"

Beh, per quello esistono le assicurazioni: perche' dovete farvi carico voi del rischio, rispondendo della cifra massima , quando ci sono personaggi che per una cifra INFERIORE al massimo si prendono i vostri rischi?

Non ha senso lasciare immobili 10.000 euro perche' c'e' un 5% di probabilita' che vi servano; in pratica state sprecando il 95% del loro valore. Svincolate i soldi dal rischio, tenendovi e soldi e (con una cifra MOLTO inferiore) assicurando il rischio che temete.

Per prima cosa, assicurare la salute, la casa, i beni attualmente posseduti. In modo che il rischio diventi un problema vostroaltrui. Esattamente come fanno i finanzieri quando vi mollano i bond. Siate come loro, per una volta.

Fatto questo, vi rimangono ancora dei soldi. Potreste farvi un piano di spesa , a seconda dei soldi. Con delle cifre nell'ordine delle decine di migliaia di euro si trovano gia' dei discreti appezzamenti di terra boschivi.

Quindi, facciamo un esempio di piano:

  1. Primo anno: Acquisto di un pezzo di terra boschivo, a resa minima.
  2. Secondo anno: Bonifica di un pezzo di terra, e semina di alberi pregiati.
  3. Terzo anno: bonifica di un ulteriore pezzo, e semina di alberi pregiati.(3)

Alla fine della fiera ,se non scegliete un terreno troppo sfigato, rischiate di trovarvi dopo 4-5 anni con un terreno che inizia a rendere. Basta affittarlo a chi ha bisogno di legna pregiata, e/o a chi fa legna da ardere, a seconda delle zone. Ci sono sempre settori a bassa resa nel mondo agricolo.

Seconda alternativa: investimento in studi.

Sebbene l'universita' italiana sia discreta , un modo di investire per il futuro familiare e' quello degli studi dei ragazzi. Mandarli in una scuola americana e/o straniera puo' aprire diversi orizzonti di crescita familiare.

Allora mi direte: ma questo non e' investire.

Ah, no?

Qui andiamo ad un punto interessante nella mentalita' familiare: nella fase di risparmio del gruzzoletto si e' coinvolta tutta la famiglia. Tutti i componenti sono stati responsabilizzati in solido, , mediante tagli , allo scopo comune e condiviso di raggiungere un obiettivo.

Di conseguenza, se nella fase di risparmio la famiglia si e' comportata come un ente unico con un destino unico ed un bene collettivo unico, lo stesso deve valere in fase di spesa.

Se e' la famiglia a risparmiare, in senso collettivo e solido, allora la spesa va indirizzata nella direzione di massimizzare "il valore della famiglia". Se tale concetto non esiste, o vi sembra troppo astratto al momento dell'investimento, perche' mai lo avete applicato cosi' sistematicamente al momento del risparmio?

Questa disforia , cioe' il considerare la famiglia come un'azienda al momento del risparmio e poi declassarla ai singoli individui nella visione del futuro e' uno dei motivi per i quali le famiglie italiane diventano le grasse vittime della speculazione.

Se pensate che pagare piu' studi al ragazzo/a non aumenti di valore la famiglia intera, perche' mai avete risparmiato tutti quei soldi in comune, lavorando insieme , coinvolgendo tutti? Non conveniva allora che ogni membro avesse i propri risparmi?

Quindi, la decisione: la famiglia e' un'azienda che deve aumentare di valore, oppure un insieme di individui ai quali il risparmio collettivo non serve.Tertium non datur.

Se avete risparmiato, e' buona la prima. In questo caso alla logica concorrono tutte le proprieta' di famiglia, compresi i valori professionali dei singoli membri, ivi compresi i titoli accademici. Se ragionate come un'azienda quando risparmiate, fatelo anche quando spendete.

Un altro investimento ottimo, se ci sono professionisti in famiglia, e' quello sulla salute. Se avete due soldi da parte e' il momento giusto per rimettersi in sesto, rifare quei denti che aspettano, affidarsi a quel professionista che vi rimette insieme, andare a fare quel mese di terapia che "sapete che c'e' bisogno".

Considerata l'entita' delle perdite finanziarie in caso di malanno nel caso di professionisti/artigiani/casalinghe , e considerato il fatto che la spesa annua in medicine per famiglia sta iniziando a crescere , anche questa e' un' alternativa.

Andando avanti, come spese-valore posso menzionare anche:
  1. Installazione di pannelli solari.
  2. Acquisto di automobili/ciclomotori a consumo inferiore per le tratte urbane.
  3. Coibentazione migliore della casa.
  4. Corsi professionali e/o certificazioni professionali.
  5. Un garage nelle vicinanze del luogo di lavoro, contiguo alla fermata di un mezzo pubblico.Prendete il mezzo, raggiungete il garage, e con l'auto fate solo l'ultimo pezzo.
Mi farete notare come io NON stia consigliando dei veri e propri investimenti (nel senso finanziario del termine) , ma questo e' vero in piccola parte. E' vero se limitiamo il termine "investimento" all'idea che dei soldi , miracolosamente, debbano produrre altri soldi senza alcun rischio e senza alcun lavoro.

Puo' darsi che questo succeda in qualche parte dell'universo, e non vedo l'ora che qualcuno capisca quale parte sia; di certo nell'universo conosciuto nessuna pratica , esoterica o finanziaria, garantisce una cosa simile. La stessa vendita dell'anima al demonio sembra garantire uno spread bassissimo e un rischio molto alto: Satana non e' piu' quello di un tempo.

Scherzi a parte, io sto semplicemente chiamando "investimento" cio' che le aziende chiamano tale: un aumento di capitale e/o valore dell'azienda stessa, mediante

  1. Acquisto di sistemi che permettano di risparmiare nelle spese fisse future.
  2. Spese per l'ottimizzazione di processi correnti.
  3. Ulteriori attrezzature ad uso lavorativo.
  4. Formazione professionale.
  5. Riduzione della spesa sanitaria e/o costi assistenziali.

Si tratta di cose che essenzialmente non sono "il mucchietto di soldi"; ma nei bilanci aziendali si tratta di quella cosa che da' valore all'azienda. Nel caso di bilanci familiari, si tratta di un valore futuro piu' alto.

Si tratta di un processo , vedere la famiglia come se fosse un'azienda, che e' estraneo alla cultura familiare italiana; o meglio e' distante dalla cultura MODERNA delle famiglie italiane, perche'sino agli inizi del secolo praticamente ogni contadino la pensava cosi'; non per niente quella generazione ha costruito il paese che oggi sta venendo dilapidato.

Invece oggi le famiglie si comportano come aziende quando risparmiano, si comportano MEGLIO delle aziende quando acquistano, poi diventano completamente coglione quando entrano in una banca e si sforzano di "investire".

Ed e' questa coglionaggine la cosa da combattere: le famiglie devono tornare a spendere i soldi in beni materiali durevoli e servizi materiali ad effetto durevole.

Perche' casomai non si fosse notato, per ognuno dei consigli che io sto dando assumo che gli acquisti siano fatti con la consueta perizia delle famiglie italiane: coinvolgendo un parente/paraparente esperto; ispezionando il bene in anticipo; informandosi in anticipo su qualsiasi cosa si dica del venditore; scegliendo un venditore presso il quale si abbia potere di trattativa e/o di ritorsione (anche in termini di immagine); valutando piu' di un'offerta.

Cosa che comunque lefamiglie NON farebbero al momento dell'investimento, quando si presentano come tante pecore da tosare pronte a buttare soldi in qualosa per cui:

  1. Non serve o non possono coinvolgere un parente esperto.
  2. Ispezionare il bene.
  3. Ispezionare l'azienda produttrice.
  4. Informandosi accuratamente sul venditore, anche mediante network sociale.
  5. Non hanno potere di trattativa sul fornitore.
  6. Non hanno potere di ritorsione sul fornitore.
  7. Raramente valutano piu' di un'offerta, essendo le offerte finanziarie pressoche' incomprensibili.

Di conseguenza, il mio consiglio e': se avete dei soldi da parte invece di un piano di investimenti, dotatevi di un piano di spesa. Il piano soddisfa le tre qualita':

  1. Si comprano beni e servizi materiali, beni durevoli e servizi ad effetto durevole (salute, studio, certificazioni professionali, per esempio).
  2. Si ragiona nell'ottica di aumentare il valore complessivo della famiglia vista come un'azienda.
  3. I rischi per compensare i quali si era risparmiato il gruzzoletto("in caso serva") vanno scaricati immediatamente sulle assicurazioni per svincolare il tesoretto dal rischio.

tutto qui.

Forse non diventerete Paperon de Paperoni facendo cosi': sicuramente pero' vivrete meglio, avrete piu' serenita' e un futuro migliore.

Ditemi che e' poco.

Ma una cosa e' certa:

I SOLDI LIQUIDI E QUELLI "SULLA CARTA" HANNO UN PROBLEMA, E SERIO. CHI TIENE IN CASA LIQUIDI O SOLDI "SULLA CARTA" (OBBLIGAZIONI, BOND, ETC) TIENE IN CASA UN PROBLEMA.

LIBERATEVI DEL PROBLEMA.I SOLDI SONO FATTI PER VENIRE SPESI BENE. UNA BUONA SPESA E' UN INVESTIMENTO.

ecco, adesso basta urlare.

Uriel


(1) Ok, ok, una famiglia di idioti non ha intelligenza. Mi riferisco alla media.

(2) Se avete una casa di proprieta' CON mutuo, il consiglio e' ovvio: poiche' gli interessi sul mutuo sono piu' alti delle rese medie di attivo, sechiudete parte del mutuo ci avete guadagnato la componente-interessi del mutuo. E' un investimento di segno negativo, ma rimane il fatto che se avete un mutuo a 20 anni e ne chiudete 10000 euro, ce ne avete guadagnati 17000 per gli interessi che NON pagherete alle banche. Mica male, come resa: e' la resa dei mutui.

(3) L'albero pregiato e' quell'albero con una buona resa in termini di combustibile e/o ad uso falegnameria.

lunedì 15 settembre 2008

Il risparmio energetico secondo Debora Billi

.
Debora Billi, magistrale autrice dei blog petrolio e crisis, riesce a mantenere le sue bollette della corrente elettrica discretamente basse (anche se, amio giudizio, si può far di meglio...), ed in un suo post ci rivela i suoi trucchi:

  • Niente condizionatori. Il ventilatore serve egregiamente allo stesso scopo.
  • Niente scaldabagni elettrici.
  • Niente forno elettrico. Compratelo a gas: costa poco di più, ma consuma pochissimo e cuoce anche molto meglio. Evitate il microonde.
  • Niente megafrigoriferi americani che consumano una centrale nucleare. Oltretutto, avere in casa cinquanta chili di derrate deperibili è una cretinata assoluta, basta con l'ansia di dover avere anche lo yogurt al mirtillo norvegese e una salumeria a disposizione.
  • Niente caldobagni usati come stufette. Se si ha freddo, un maglione in più. Il caldobagno è sacrosanto per godersi una doccia a gennaio, ma va poi spento subito.
  • Fate poche lavatrici. Una, massimo due a settimana. Lavate a mano gli indumenti poco sporchi (in ammollo si lavano da soli), gli altri a 40°. Lenzuoli e asciugamani a 60°. Non credete alle favole sui nemici dell'igiene e compagnia bella: sono tutte frottole per vendere detersivi. I jeans si possono indossare diverse volte prima di essere lavati, e a scuola o in autobus non ci sono focolai di colera o peste emorragica da debellare a ogni costo. Se vostra moglie fa la lavatrice tutti i giorni (e non avete 5 figli), allora ha la fissa: fategliela passare.
  • Stirate il meno possibile. Lenzuola, canovacci, biancheria intima, jeans, roba sportiva: tutta questa roba non necessita di stiratura. Magliette e camicie, e poco altro. Usate tovagliette all'americana, che non si stirano. Stirare tutto è un'altra fissa da "brava casalinga" che non ha alcuna utilità. Se vostra moglie stira più di una volta a settimana, fategliela passare. State buttando soldi.
  • Usate l'aspirapolvere con parsimonia. A meno che non abitiate sulla carretera Panamericana, la polvere di ogni giorno si toglie benissimo con uno Swiffer, o il panno di lana della nonna. Una volta o due a settimana, aspirapolvere. Non di più.
  • Non usate piastre elettriche, e usate meno il phon. Asciugando tre volte i capelli con asciugamani asciutti, o comprando una "cuffia" di microfibra riducete l'uso del phon alla metà.
  • Abolite tutti gli inutili piccoli elettrodomestici, specialmente quelli che scaldano. Perché cuocere col Bimby, quando c'è il fornello? Perchè usare lo Sfornatutto, quando c'è il forno a gas? Perchè cuocere il pane nella macchina del pane? E, udite udite, buttate via la macchina del caffè espresso: la vecchia moka serve egregiamente allo scopo e consuma mille volte meno. Certo, bisogna esser bravi a fare il caffè...

Aggiungo le mie personali:
  • usare una lavatrice con doppio ingresso dell'acqua (calda e fredda); già riscaldare l'acqua con il boiler a gas è molto meglio che non lasciarla riscaldare alla lavatrice con una resistenza. Se poi avete i pannelli solari termici sul tetto, vostra moglie può fare tutte le lavatrici che vuole
  • rivaluterei l'uso del forno a microonde, sconsigliato da Debora: in realtà, è molto più efficiente di un forno normale
  • collegate la lavastoviglie direttamente alla presa dell'acqua calda

venerdì 12 settembre 2008

intercapedine di espansione per stufe in muratura

Uno dei progetti che sto portando avanti da qualche anno, ma che per questioni di tempo non è ancora partito, è quello della costruzione di una stufa in muratura.
Per intanto, raccolgo documentazione e link su internet... che ho raccolto in una paginetta che trovate qui: http://archimede2007.googlepages.com/costruzionediunastufainmuratura

Da oggi comincio a raccogliere questa documentazione anche sul blog, ed invento un tag "stufe in muratura".

E comincio parlando dei giunti di espansione.
In soldoni: tra il nucleo di una stufa in muratura (che viene fatto in refrattario) ed il rivestimento esterno (che può venir fatto in mattoni, pietra, maiolica, o altro) bisogna lasciare una piccola intercapedine, per permettere al nucleo di espandersi in maniera indipendente. Se questa intercapedine non c'è, la stufa probabilmente finirà per incrinarsi, o peggio.
Come fare questa intercapedine e come riempirla?
Su questa pagina c'è un ottimo confronto tra i tre materiali normalmente usati: lana di roccia, lana di vetro e cartone ondulato. (A vincere sembra che sia la lana di vetro...)

Su quest'altra pagina invece trovate un'ampia discussione su tutto il problema... buona lettura!

martedì 19 agosto 2008

Il frigorifero del camper

Al frigorifero del camper chiediamo sempre miracoli: deve esser piccolo fuori ma spazioso dentro, deve consumare poco ma fare tanto freddo, e soprattutto lo deve fare velocemente: noi accendiamo il camper, accendiamo il frigo, e pretenderemmo che dopo dieci minuti la birra sia ghiacciata...
Da un oggetto di quelle dimensioni non è che possiamo pretendere chissacchè.
Esiste però un trucco per migliorare le sue prestazioni soprattutto nella fase più critica, ovvero nell'avvio (quando magari l'interno del camper, frigo compreso, ha una temperatura oscillante attorno ai 30°), ed è usare la tecnica della ghiacciaia della nonna.
Almeno 48 ore prima, nel congelatore di ca metteremo un paio di bottiglie di PET da due litri piene d'acqua (non è una cattiva idea quella di lasciare sempre nel congelatore un paio di bottiglie piene d'acqua: a parte il fatto che così, quando servono, sono sempre pronte, anche il congelatore ne beneficerà, e si ridurrà il relativo consumo). Metteremo poi queste bottiglie d'acqua congelata nel frigo del camper, e sarà un gran bell'aiuto a vincere l'"inerzia termica" del nostro piccolo elettrodomestico.
Le bottiglie dovrebbero conservarsi congelate nel frigo fino a 48 ore; durante questo tempo, il consumo di energia del frigo sarà sensibilmente ridotto (e quindi sarà anche ridotta la probabilità di trovarci con la batteria di servizio a terra).

Nel bagno del camper - 2

Un altro problema del bagno del camper è la fastidiosissima tendenza del rotolo della carta igienica a srotolarsi durante la marcia, neanche ci fosse un cucciolo di labrador che ci gioca...

La soluzione è semplice:



Un elastico avvolto attorno al rotolo gli impedirà di srotolarsi.

lunedì 18 agosto 2008

Nel bagno del camper...

Problema:


Anche nel bagno del camper è giocoforza avere uno scopino per il cesso.
Se usiamo quelli "fatti apposta", si possono appiccicare alla parete. Ma sono scomodi, microscopici e carissimi.
Se invece ne usiamo uno normale, ce lo troveremo a navigare per tutto il bagno...

Soluzione:


Pratichiamo un piccolo foro nella parete del camper, e passiamoci un robusto elastico. L'elastico lo fisseremo dall'altra parte della parete semplicemente annodandolo (come in questa foto:


A questo punto:


Problema risolto!

domenica 10 agosto 2008

Il camper ed il nuovo paradigma

Nei prossimi tempi di crisi energetica ed economica probabilmente il camper sarà una delle tante vittime.
O forse invece no: ad esser penalizzati saranno i nuovi mostri energivori che stanno andando adesso di moda, mentre i vecchi camper sopravviveranno (in definitiva, un vecchio motore diesel aspirato non ha consumi chilometrici molto diversi da una berlina...)

E sopravviveranno proprio grazie alla loro flessibilità e razionalità: allorchè i costi dei trasporti schizzeranno alle stelle, riuscire a muoversi più lentamente, in maniera più razionale, riuscendo magari a fermarsi fuori qualche notte, permetterà di otimizzare le rotte dei nostri viaggi: magari vedremo l'agente di commercio che, invece di sfilarsi 200 Km solo per raggiungere la "zona di lavoro" da cui rientrare alla sera, si fermerà a dormire col camper , per poi continuare il "giro" da altri clienti...

Io non sono un camperista sfegatato (si, esistono: esiste dell agente che ha assurto il camper a proprio feticcio personale), però ho avuto un camper per parecchi anni, ed ho imparato ad apprezzarne le doti. Ed è un'esperienza che potrebbe risultare preziosa nel "nuovo paradigma".

Intanto in un camper (e parliamo sempre dei camper "tradizionali", non dei giganteschi mostri energivori con multi-controlli elettronici, TV LCD con antenna satellitare, forno a microonde, GPS ecc.) si impara a vivere in maniera minimale: si scopre che per lavare i piatti 3 litri d'acqua sono più che sufficienti, che con 15 litri ti fai una signora doccia, impari a spegnere la luce appena non serve più, scopri ed inventi mille trucchi per risparmiare acqua ed energia...

Poi impari che sapersi arrangiare è essenziale, e quindi diventi giocoforza un "bricoleur" molto evoluto, capace di riparare pompe, tubi, rubinetti, impianti elettrici, ma che deve cavarsela anche come falegname, tappezziere, e quant'altro...

Nella mia esperienza di camperista ho scoperto o inventato tanti trucchi e trucchetti... quindi ho deciso di riportarli prossimamente nel blog, con l'etichetta "camper".

domenica 3 agosto 2008

Decalogo: i 10 comandamenti della decrescita

da Comedonchisciotte:

Economia Eco-nomia = De-crescita

Qualunque cosa facciano il Sistema, le grandi imprese, i media, gli Stati, le istituzioni internazionali, gli eserciti… noi possiamo rispondere con la democrazia diretta: forme di vita e di consumo libere da globalizzazione e sviluppo economico.

1. Alimentazione. Consumate tutti i prodotti selvatici che potete e raccoglieteli voi stessi con metodi conservativi. Consumate tutti gli alimenti autoprodotti che potete. Fate in modo che gli alimenti siano biologici, locali, artigianali… Se non avete l’orto né possibilità di averne uno, associatevi a una cooperativa, piantate sul terrazzo di casa, proteggete il piccolo commercio e le reti locali, comprate direttamente da agricoltori e fattori. Se potete, fate lo yogurt, il pane, i dolci… Rifiutate i prodotti delle grandi marche convenzionali, la modificazione genetica, gli alimenti molto pubblicizzati in televisione, il cibo spazzatura… Ringraziate per gli alimenti che mangiate ogni giorno. Diminuite più che potete l’ingestione di proteine animali, molto cara ecologicamente parlando. Consumate i prodotti di stagione. Cucinate a fuoco lento. Evitate il cibo precotto. Conservate e/o proteggete le ricette, le varietà e le tradizioni locali. Nell’India Vedica, il cuoco ricopriva una posizione sociale importante quasi quanto quella di un brahamani o di un medico.

2. Società. Mantenete unita la vostra famiglia. Tessete alleanze con i vicini, con i genitori dei compagni di scuola dei vostri figli (se vanno a scuola), con i colleghi di lavoro, con tutta la comunità e soprattutto con i familiari più stretti e lontani e con i vostri amici. Associatevi a cooperative, spacci, reti di consumo locale… Proteggete il piccolo commercio e le eco-nomie locali, gli artigiani e gli agricoltori locali. Promuovete il modello di società mediterranea, cordiale, semplice. È ecologico, salutare e dona il buon umore.

3. Energia. Risparmiate tutta l’energia possibile. Riciclate energia. Cercate di fare un uso efficiente dell’energia. Traete il miglior profitto dall’energia che utilizzate. Consumate, nella misura delle vostre possibilità, energia che provenga da fonti rinnovabili. Investite, nella misura delle vostre possibilità, in fonti energetiche rinnovabili. Diffondete, nella misura delle vostre possibilità, le fonti energetiche rinnovabili al lavoro, a casa e nei centri di studi…

4. Cultura. Fuggite dall’omogeneizzazione culturale globale e dall’impero anglosassone (e da qualunque altro impero). Siate creativi, partecipativi. Non siate meri spettatori passivi. Proteggete le culture autoctone, le lingue locali, la cultura rurale, i segni culturali distintivi di ogni popolazione (sia rurale o urbana)… Proteggete le radici, il passato, le differenze, la biodiversità culturale… senza fanatismi. Proteggete gli artisti locali e le piccole industrie culturali di ogni zona. Disprezzate la clonazione culturale, sterile e di cattivo gusto. Dalí disse: ˝Solo l’ultralocale può diventare universale". La cultura locale, l’arte in famiglia, le tradizioni proprie… favoriscono l’identità. Senza identità e senza rispetto per il proprio passato (attenzione, non confondetevi con le mentalità chiuse), nessuno è niente. Rispettate le culture orali. Diffidate dei sistemi culturali verticali. Ricordate che dall’università sono uscite milioni e milioni di persone che hanno attentato contro l’uomo e la Natura (e alcuni/e studiosi/e stimati/e).

5. Denaro e consumo. Disprezzate l’usura. Disprezzate la speculazione. Favorite l’eco-nomia. Cercate di non utilizzare denaro elettronico. Incentivate il prezzo equo, il baratto, lo scambio, le monete alternative, i prodotti verdi… Disprezzate le modalità di pagamento posticipato. Evitate lo Stato e le sue tasse più che potete perché la maggior parte di quel denaro non viene utilizzato per fini sociali ma per proteggere lo Stato stesso, l’esercito… Praticate la disobbedienza fiscale ogni volta che potete. Se vi avanzano dei soldi, per qualunque ragione, condivideteli: una volta soddisfatti i bisogni personali, ciò che non si dà… si perde. Evitate il consumo superfluo, compulsivo e inutile. In questo modo evitate di sprecare energia, di produrre rifiuti e di perpetuare il Sistema… Fate in modo che il vostro consumo tenga sempre in considerazione i criteri ambientali, sociali, etici…

6. Lavoro. Fate in modo che il vostro lavoro sia lecito. Ovvero, che abbia il minimo impatto possibile sulla Natura e che non implichi il maltrattamento o il disprezzo di altri esseri viventi, incluso l’essere umano. Fate in modo che il vostro lavoro sia il più verde possibile. Fate in modo che vi lasci tempo libero a sufficienza per progredire spiritualmente, emozionalmente… e per dedicarvi alla famiglia e alle attività che ritenete opportune, siano esse artistiche o sociali… Fuggite dai lavori che fomentano l’usura e la speculazione, il commercio disonesto, lo spreco e il consumo compulsivo, l’inganno al consumatore, la globalizzazione… I lavori artigianali, locali, a dimensione umana, sono lavori che fomentano l’eco-nomia. Se hanno a che vedere con l’agricoltura biologica, le energie rinnovabili, la rilocalizzazione dell’economia, la salute naturale, l’unione della comunità… meglio. Fate in modo che il vostro lavoro non metta mai in pericolo l’esistenza delle generazioni future.

7. Salute. La salute è equilibrio. Favorite il vostro equilibrio e quello della vostra famiglia. Sostenete una dieta e delle abitudini sane, un lavoro e una casa salubri, fuggite dallo stress e da tutte le situazioni che provocano confusione mentale e problemi inutili. Studiate le forme di salute tradizionali, perché vi serviranno. Autogestite la vostra salute e quella della vostra famiglia fin dove vi è possibile. Considerate il mondo della salute come un tutto olistico, che include la dieta, le questioni ambientali, il luogo in cui abitate, il lavoro, il mondo spirituale, la famiglia… Fuggite da ogni tipo di aggressione. La medicina allopatica può avere i suoi lati positivi, a cui si può ricorrere in momenti determinati, ad esempio la diagnosi.. Anche la morte fa parte della vita.

8. Politica. La politica attuale e in generale, salvo eccezioni, tutto il sistema politico… vive agli antipodi della decrescita economica. Ci sono partiti più o meno sensibili ai problemi ambientali e/o sociali, ma, la maggior parte di essi non si azzarda a mettere in questione il modello attuale di sviluppo economico. Al massimo, parla di una descrescita sostenibile; ma, il problema è che la crescita e la sostenibilità sono, come sappiamo tutti, incompatibili. L’unica alternativa possibile è il bioregionalismo, che ha poco a che vedere con i partiti nazionalisti attuali, perché il bioregionalismo implica una decentralizzazione assoluta e radicale. Il modello sarebbe più vicino a un mondo organizzato su piccole regioni autogestite che a sistemi nazionalisti convenzionali.

9. Tecnologia. La tecnologia non è neutrale. La tecnologia punta sullo sviluppo economico e sulla dittatura tecno-scientifica. La tecnologia e la scienza hanno creato una nuova religione, i cui dogmi sono “raccomandati” alla popolazione attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Evidentemente, nell’attualità, in un luogo come la Spagna, sarebbe molto difficile tornare a vivere di caccia, a raccogliere frutta dagli alberi e voltare completamente le spalle alla società tecnologica. Tuttavia, ci sono diversi livelli… di integrazione al mondo tecnologico. Attraverso determinate abitudini di consumo, di vita e scelte quotidiane, possiamo sabotare il mondo tecnologico e le imprese, gli stati, gli eserciti, le macchine… che stanno dietro di essi. Da un lato, senza arrivare a posizioni di luddismo radicale, conviene vivere il più lontano possibile dal sistema tecnologico, che distrugge la Natura e la società umana. E dall’altro, conviene favorire le tecnologie più artigianali, a dimensione umana, sottoposte a un controllo sociale, facile, accessibile e diretto. Senza bisogno di diventare degli Amish, è possibile indirizzare la nostra esistenza verso forme di vita meno dipendenti dal mondo tecnologico. O, almeno, dagli aspetti più demenziali e aberranti dell’universo tecnologico attuale.

10. Spiritualità. Il futuro sarà spirituale o, semplicemente, non ci sarà futuro. Lo studio delle confessioni tradizionali che sono esistite su Gaia ci possono servire d’ispirazione. Questo gran cambiamento di paradigma che implica la decrescita economica è possibile solo nel segno di un cambiamento di paradigma olistico molto più profondo, che includa il mondo spirituale. È impossibile contenere i desideri e la propensione al consumismo, se parliamo di miliardi di persone, senza tener presente la saggezza che emana dai libri sacri e dalle culture orali delle diverse tradizioni del mondo (attenzione, non confondete la tradizione primordiale con guru da quattro soldi, né con le gerarchie ecclesiastiche più inclini alla forma che alla sostanza, né con tradizioni aberranti che non sono mai state consigliate da nessun santo). Ogni tradizione o maestro possiede virtù e metodi propri. Lì troviamo gli strumenti che dobbiamo comprendere e poi assimilare per andare verso una società dignitosa, giusta, libera e bella e in armonia con la Natura e il Cosmo. Nota importante: una vita a basso consumo non implica necessariamente una vita vuota spiritualmente ed emozionalmente ma, al contrario, la vita semplice porta, o può portare, a una vita spiritualmente più intensa nello stesso modo in cui il consumo compulsivo ha come obiettivo riempire il vuoto spirituale della società contemporanea.

Ecoattivisti

Fonte: theecologist.net

Traduzione per www.comedonchisciotte.org di ANTONELLA MACCHIA

giovedì 24 aprile 2008

Wall Street Journal: "Fate scorte di generi alimentari."

(di Debora Billi - dal blog crisis)

Ha fatto un po' scalpore in Rete l'articolo uscito ieri su La Stampa, riguardo agli episodi di razionamenti in USA per la crisi alimentare. E l'argomento è talmente scottante che L'Economist gli dedica la sua cover story questa settimana.

Ma il più inquietante è l'articolo del Wall Street Journal , che qualcuno ha già definito come totalmente irresponsabile: si intitola "Questa non è un'esercitazione. E' ora di fare scorte in dispensa". Ed è davvero incredibile come un paludato e autorevole quotidiano economico di importanza mondiale si azzardi a scrivere roba come questa:

Non voglio allarmare nessuno, ma è ora che gli americani inizino a fare scorte di cibo. Avete visto le scene di rivolte per il cibo nel Terzo Mondo. Si, sono lontani dagli USA, ma il mercato alimentare opera in modo globale. Quando i costi del grano salgono in Asia, succede lo stesso qui.

Fare scorte di cibo può non rimpiazzare gli investimenti a lungo termine, ma può rappresentare un buon investimento a breve termine. Non datevi ai deperibili come uova o latte, ma ai prodotti duraturi: pasta, riso, cereali, e barattoli di qualsiasi cosa dal tonno al pesce alla frutta alle verdure.Una dritta: risparmierete ancora di più comprandone all'ingrosso.

Ora: sogno o son desta? La bibbia del capitalista globale che consiglia di investire in tonno in scatola? Che fine hanno fatto le azioni, i derivati, o il buon vecchio oro? Dovremmo darci all'ammasso come fossimo in guerra? Nascondere farina sotto il letto come in una commedia di Scarpetta?

Inoltre, in un momento in cui c'è crisi di approvvigionamenti ed inflazione, appare una follia incoraggiare alle scorte. Sembra quasi che il WSJ stimoli la corsa all'accaparramento e il peggiorare della situazione: sui forum americani c'è gente terrorizzata che corre al supermercato a comprare sacchi di riso neanche arrivasse lo tsunami. Con una catena distributiva basata sul just-in-time bastano tre giorni di panico per ritrovarsi con gli scaffali vuoti... e a quel punto che succederà?

Il Wall Street Journal ci ha abituato a rassicurazioni sul petrolio, rassicurazioni sulle banche, rassicurazioni sulla Borsa, rassicurazioni sulle monete. Mi piacerebbe proprio sapere cosa gli è preso, stavolta.


sabato 19 aprile 2008

Toh! Un altro che la pensa come me!

Leggo da http://www.onemoreblog.it/archives/019219.html, quoto, cito e sottoscrivo:

vedo la mia casa come una barca, e la uso così. non si butta niente di ciò che può essere riutilizzato, non si compiono gesti se non utili.
in quest'ottica alcune indicazioni:
- spegnere la tv per sempre (e la riforma televisiva è bell'e che fatta)
- entrare nel supermercato solo in caso di emergenza
- acquistare beni alimentari provenienti dal circondario
- muoversi in bici in città, col treno fuori.
- farsi il pane in casa.

le soluzioni offerte da queste azioni vanno molto al di là del risultato immediato: riconnettono sé alla propia anima profonda, quella eterna nel senso di derivata da innumerevoli generazioni precedenti. il senso della propria esistenza scaturisce da solo.

giovedì 10 aprile 2008

Oggi aggiungiamo un blog tra i preferiti...


Mi riferisco al blog vogliaditerra , uno dei blog più stimolanti che abbia mai visto.
Lo cura Ste, "il contadino", e ci offre un punto di vista della vita meraviglioso... e che dovremmo tutti recuperare.
Il suo fotoblog è una tappa obbligata, e la sua collezione di foto per sfondi del desktop è irrinunciabile (la sua "ragnatela con nebbia" è lo sfondo del mio PC da qualche mese...)

mercoledì 9 aprile 2008

Fa la cosa giusta

Nuova fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.
Potrebbe anche esser interessante, se non fosse per il fatto che è a Milano. E, distanza a parte, non è che sia facile parlare di "stili di vita sostenibili" a Milano... anzi, io da anni ormai ho stabilito che Milano è del tutto incompatibile con qualsiasi forma di vita, e che ci tornerò solo sotto la minaccia delle armi...