sabato 3 aprile 2010

il testamento di Justus von Liebig

Ho scoperto queste poche righe quasi per caso... non so se siano state veramente scritte da von Liebig, o se si tratti di uno scritto apocrifo.
Però sono indubbiamente parole sagge...

Confesso volentieri che l'impiego dei concimi chimici era fondato su delle supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano portare una rivoluzione completa in agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente escluso e tutte le materie minerali asportate dai raccolti, sostituite con dei concimi chimici. Il concime doveva permettere di coltivare su di uno stesso campo, senza discontinuità e senza esaurimento, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo la volontà e i bisogni dell'agricoltore. Avevo peccato contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta punizione. Ho voluto portare un miglioramento alla Sua opera e nella mia cecità ho creduto che nel meraviglioso concatenamento delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, un anello era stato dimenticato, che io povero verme impotente, dovevo fornire.

giovedì 18 marzo 2010

attrezzi da tasca 1 - il temperino svizzero Victorinox

Capita a tutti, quotidianamente, di scontrarsi con qualcosa, di piccolo o grande, che non funziona a dovere.
Per destreggiarsi in questi casi, è giocoforza portarsi dietro un qualche genere di attrezzo multiuso; tant'è che, almeno nel mio caso, averne uno in tasca è quasi una necessità: a non averlo, mi sento nudo...
Ma qual'è il migliore attrezzo multiuso?

Il primo a venire in mente (ed a ragione) è il classico "temperino svizzero" Victorinox.
E dico "a ragione" perché effettivamente si tratta di un attrezzo superbo, costruito al meglio, con forme e funzioni studiate al meglio e con materiali di primissima qualità.
Esiste una pletora di copie, costruite in svariati angoli del mondo (anche se perlopiù in Cina), offerte a pochi euro... ma non vale neppure la pena di prenderle in considerazione.
La differenza, qualitativamente parlando, è abissale.
Mentre la differenza di prezzo, in termini assoluti, è minima.
Per un temperino cinese, spenderemo pochi euro.
Per un temperino originale Victorinox, spenderemo poche decine di euro.
In termine percentuali è una grossa differenza, anche di un ordine di grandezza: con quello che spendiamo per un temperino Victorinox, potremmo acquistare dieci (!!!) temperini cinesi.
Ma tutto sommato la differenza assomma al prezzo di una pizza e una birra per due...
Se parlassimo di automobili.. quanti di voi possono permettersi una Mercedes? Non potete permettervela, e vi accontentate di una Fiat, o peggio...
Bene, nel caso dei temperini, potete permettervi tranquillamente l'equivalente di una Mercedes: perché non farlo? Perché non concedersi questo piccolo lusso?

Il catalogo Victorinox è amplissimo, e può addirittura spiazzare: vi sono letteralmente dozzine di modelli differenti, con funzioni talvolta assolutamente esoteriche, o ai confini del misterioso... quindi, come scegliere?

Una considerazione: un coltellino multiuso NON sostituisce una vera "cassetta degli attrezzi", nè potrà mai farlo. Non esiste temperino al mondo che ci permetterà di smontare un rubinetto: ci vorrà un giratubi.
Nessun temperino sviterà mai un dado da 13 ben serrato: ci vorrà l'apposita chiave.
Nessun temperino ci permetterà di abbattere un albero, anche se giovane: ci vorrà al minimo un'accetta o un segaccio ad arco.
Il temperino servirà a mille piccoli interventi di fortuna, dove conterà più l'ingegno, l'arte di arrangiarsi, la fantasia che non l'attrezzo in sé. Ed in questi frangenti il temperino multiuso sarà destinato ad esser usato in maniera impropria.
Un esempio: una volta mi capitò di dover sbloccare dei morsetti bloccati da dadi da 22. Ma io avevo solo una chiave esagonale da 24. Ed allora?
Allora cacciai la lama del cacciavite del mio temperino (quella montata sull'apribottiglie) in modo da incastrarsi tra la chiave ed il dado, e riuscii a fare il lavoro.
Avete presente la coppia di serraggio di un dado da 22? Avete presente le dimensioni di una chiave da 24? Avete presente come si possa ridurre una lama da cacciavite usata in un frangente del genere?
Eppure il mio temperino Victorinox è sopravvissuto egregiamente, e solo una leggerissima ed appena percettibile tacca ricorda questo abuso che avrebbe senz'altro segnato la prematura fine di qualsiasi attrezzo di minor qualità...
Tutto questo, per dire: non ci serve un set di funzioni completissima, del coltello per squamare, del leva-ami ecc. possiamo tranquillamente fare a meno.
Poche funzioni essenziali significheranno un temperino meno ingombrante, più facile da impugnare, più leggero e meno costoso.
Quali sono quindi le funzioni essenziali?
Secondo me, partendo da queste premesse il prodotto migliore è il modello "camper":
- lama "grande"
- lama piccola
- apribottiglie + cacciavite a lama "grande"
- apriscatole + cacciavite a lama piccolo
- punteruolo alesatore
- sega da legno
- cavatappi
- pinzetta
- stuzzicadenti
Il prezzo di questa versatile meraviglia dovrebbe superare di poco i 20 euro...



Un unico appunto da muovere a questo attrezzo: le lame non sono dotate di blocco in posizione "aperto", e quindi, se utilizzate in maniera impropria, possono richiudersi pericolosamente sulle dita che lo impugnano.

Tutta la manutenzione necessaria per questo attrezzo: una goccia di olio in prossimità dei perni, quando serve (il che significa una volta all'anno...), per rendere più fluida e morbida l'apertura degli attrezzi.

Sul sito della Victorinox trovate anche una lettura affascinante: un libretto intotalto "True stories", che riporta una serie di episodi nei quali i protagonisti si sono ritrovatoi a fronteggiare situazioni pericolose armati del loro fido temperino svizzero...

Una doverosa precisazione: ho scritto che il "Camper" è il modello migliore e più versatile. Poiché la coerenza non è una virtù comune, devo ammettere che quello che ho in tasca in questo istante (e che ho da vent'anni) non è il Camper.
E' un modello senza nome (o al quale, perlomeno, io non sono riuscito ad attribuire un nome...) che, a differenza del camper, non ha stuzzicadenti e pinzetta.
Il Camper è tuttavia il modello che ho regalato ai miei figli per il loro decimo compleanno, ed è quello che mi comprerei il giorno che dovessi - malauguratamente - smarrire il mio...

Una nota: oltre al Victorinox, esiste un'altra marca di "temperino svizzero originale": la Wenger.
Mi dicono che la qualità sia la stessa, tuttavia non ne ho mai provato uno, e quindi personalmente non mi pronuncio.
Posso dire che sono difficilissimi da trovare (la distribuzione Victorinox è capillare, mentre quella Wenger sembra molto più elitaria). Quindi, li ho sempre ritenuti (forse a torto) un po' snob...

domenica 21 febbraio 2010

Corri, corri...

Da due post del blog di Lopo:

E quei 40 minuti li passerete in coda al casello.

Elenco delle tratte automobilistiche dotate di tutor:
  • A4 – da Cavenago a Brescia Ovest: lunghezza percorso 65,1 km
    • A 130 km/h: 30′03″
    • A 150 km/h: 26′02″
      • differenza: 4′01″
  • A4 – da Brescia Est a Sommacampagna: lunghezza percorso 33,6 km
    • a 130 km/h: 15′30″
    • a 150 km/h: 13′26″
      • differenza: 2′04″
  • A1 – da San Zenone al Lambro (vicino a Lodi) al bivio con la A14 (presso Bologna): lunghezza percorso circa 190 km
    • a 130 km/h: 1h28′
    • a 150 km/h: 1h16′
      • differenza: 12′
  • A1 – da Orte a Caserta Nord: lunghezza percorso 242,4 km
    • a 130 km/h: 1h51′53″
    • a 150 km/h: 1h36′58″
      • differenza: 14′55″
  • A8 – da Legnano a Gallarate: lunghezza percorso 13,6 km
    • a 130 km/h: 6′17″
    • a 150 km/h: 5′26″
      • differenza: 51″
  • A14 – da Bologna Casalecchio a Rimini Nord: lunghezza percorso 113,7 km
    • a 130 km/h: 52′29″
    • a 150 km/h: 45′29″
      • differenza: 7′


      Cori, cori, ma ‘ndo cori?

      Un’aggiunta a quanto già calcolato.
      Prendiamo una distanza qualsiasi tra quelle elencate: A1 da Orte a Caserta Nord, lunghezza percorso 242,4 km.
      Prendiamo una tabella che dia un’idea dei consumi di un’auto di una certa cilindrata, che sia quindi capace di raggiungere i 150 km/h: ad esempio, una berlina da 1800 cc. Leggiamo che il consumo a 130 km/h è di 8,9 km/litro. Non è indicato il consumo a 150 km/h, ma data la dipendenza inversa col quadrato della velocità, lo possiamo quantificare in circa 6,7 km/litro.
      Quanto carburante in più spenderai per percorrere quei 242,4 km a 150 invece che a 130 km/h, nell’ipotesi di mantenere tale velocità per l’intera tratta, ovvero il caso ottimo teorico?
    • A 150 km/h si spendono 242,4/6,7 = 36,18 litri di benzina.
    • A 130 km/h si spendono 242,4/8,9 = 27,24 litri di benzina.
    Andando a 150 km/h si spendono 8,94 litri di benzina in più. Immaginiamo di pagarla ad un prezzo al momento piuttosto conveniente, ma comunque nella media di questo periodo: 1,3 €/l.
    Significa che spenderai 11,62 € di benzina in più.
    Immaginiamo che tu guadagni più dignitosamente, per poterti permettere un’auto del genere: 90.000 € l’anno. Netti.
    Ipotizziamo 13 mensilità, 40 ore settimanali. Fanno, a spanne, 44 € l’ora. Vale a dire che guadagni 0,73 € al minuto lavorativo.
    Per guadagnare gli 11,62 € con cui pagare la benzina aggiuntiva, devi lavorare poco meno di 16 minuti.
    Andando a 150 km/h invece che a 130 km/h per 242,4 km, hai risparmiato quasi 15 minuti di tempo. Ma ne dovrai lavorare quasi 16 per pagare il carburante consumato in più.
    Benvenuto nel mondo dei ritorni marginali decrescenti, idiota.

mercoledì 10 febbraio 2010

Il risparmio energetico in ufficio

La mia personale esperienza mi suggerisce che qualsiasi battaglia per il "risparmio energetico" in ufficio è persa in partenza. L'ottusità del collega medio rende vana la lotta. E, si sa, contro la stupidità anche gli Dei lottano invano.

Comunque, l'Agenzia delle Entrate ha rilasciato un guida al "Riparmio Energetico in Ufficio": data la sinteticità della stessa, la riporto integralmente:

INTRODUZIONE
Il risparmio delle risorse naturali ed energetiche è un tema oggi molto sentito, sia a livello individuale che collettivo. Ciò anche in relazione al Protocollo di Kyoto, con il quale l’Italia si è impegnata a ridurre, entro il 2010, le emissioni di anidride carbonica del 6,5% rispetto ai valori registrati nel 1990.
Ridurre i consumi energetici permette di avere non solo bollette più leggere, ma soprattutto un ambiente più pulito. Ognuno di noi dovrebbe dare il proprio contributo, anche se piccolo, per minimizzare gli effetti negativi dell’azione umana sull’ambiente, e lo può fare senza rinunciare ai comfort abituali. Il vero risparmio è, infatti, quello che nasce dal basso, dal comportamento e dalle abitudini di chi utilizza energia.
Il presente documento vuole essere la testimonianza che ognuno di noi può e deve impegnarsi a mettere in pratica una serie di piccoli accorgimenti quotidiani, anche all’interno dei nostri uffici.

ILLUMINAZIONE
Per risparmiare energia elettrica bisogna valorizzare il più possibile la luce naturale: è molto importante posizionare bene scrivanie e PC rispetto alle finestre. Non schermiamo le finestre con tendaggi troppo scuri, né troppo chiari (quest’ultimi potrebbero produrre fenomeni di abbagliamento).
Per l’illuminazione artificiale si possono usare lampade fluorescenti, che permettono un notevole risparmio energetico perchè funzionano con reattori elettronici. Inoltre ricordiamoci di spegnere le luci di stanze, bagni, scale o corridoi quando la luce naturale è sufficiente e quando nei luoghi da illuminare non ci sono persone.

LO STAND-BY
Come è noto, molti apparecchi elettrici non sono mai del tutto spenti, ma restano in stand-by. “Lucine” colorate sono spie di questa funzione e indicano che i nostri apparecchi continuano a consumare corrente elettrica, dai 4 ai 12 W per ora. In particolare, un PC in stand-by può consumare anche più di 20 W all’ora (quando è acceso 1 KWh).
E’ consigliabile spegnere il proprio PC se non lo si usa per più di mezz’ora. Oltre al PC è necessario spegnere tutti gli accessori e driver esterni quando non vengono utilizzati (stampanti, monitor, casse, scanner, monitor, ecc.).
Pensate che se tutti gli italiani spegnessero sempre i loro elettrodomestici, si potrebbero disattivare tre centrali elettriche di media potenza!

RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO
A questo proposito si possono fare due tipi di raccomandazioni.
La prima va ai colleghi che hanno rapporti tecnico-commerciali con i manutentori degli impianti termici dei nostri uffici. Dobbiamo ricordare ai manutentori che in inverno la temperatura ideale è di 18-20° C e che quando una persona entra in una stanza, dopo circa mezz’ora, la temperatura sale di 1-2° C. Quindi è sufficiente regolare la caldaia intorno ai 18°C per ottenere una temperatura più che adeguata all’interno dei nostri uffici. Ogni grado in più impostato sulla caldaia si traduce in un aumento di consumo di combustibile di circa il 7 % annuo .
La seconda raccomandazione va a tutti i colleghi, poiché riguarda la regolazione della temperatura. E’inutile riscaldare le stanze che restano vuote: riscaldare solo quando e quanto è davvero necessario permette notevoli risparmi di energia e di denaro.
I termostati devono essere utilizzati in maniera intelligente - evitando l’eccessivo calore in inverno o l’eccessiva frescura in estate - tenendo sempre la finestra chiusa. Il ricambio d’aria nei locali deve avvenire in poco tempo con le finestre spalancate, mentre è assolutamente controproducente tenere le finestre socchiuse per ore.
Durante l’estate si raccomanda di impostare la temperatura dei condizionatori non oltre sei gradi in meno rispetto alla temperatura esterna. Si consiglia di spegnere l’aria condizionata almeno mezz’ora prima di uscire dall’ufficio, per potersi meglio adattare alla temperatura esterna.
Una buona alternativa al condizionatore (soprattutto nelle località più umide) è quella del deumidificatore.

ACQUA
Per fortuna il lavoro dell’ufficio non porta a grossi sprechi di acqua, ma potremmo sempre usare delle accortezze, come:
  • Chiamare subito un tecnico se notiamo perdite da lavandini, rubinetti, scarichi, ecc.
  • Limitare l’acqua al necessario (soprattutto quando ci laviamo i denti in bagno)
  • Usare correttamente i pulsanti (poca acqua/tanta acqua) posti sugli scarichi dei servizi igienici
  • Spegnere i boiler elettrici per riscaldare l’acqua, quando non servono (si ricorda che il boiler elettrico è la forma più sbagliata per riscaldare acqua dal punto di vista del contenimento di energia)

CARTA
La carta è la materia prima dell’ufficio. Per produrre carta serve cellulosa; la cellulosa si ricava dagli alberi che per questo scopo vengono abbattuti; se un albero viene abbattuto non produce ossigeno e non assorbe anidride carbonica. Ecco allora che è nell’interesse di tutti che vengano abbattuti meno alberi possibile. Per questo è importante:
  • Non sprecare carta
  • Usare sempre carta riciclata
  • Gettare la carta negli appositi contenitori per il riciclaggio
  • Scrivere su entrambi i lati dei fogli
  • Usare i fogli da buttare come carta per appunti

BUONE ABITUDINI
  • Quando vi spostate da un piano all’altro dell’ufficio, evitate di prendere l’ascensore: fa bene alla salute e risparmierete energia!
  • Se andate in archivio, ricordatevi sempre di spegnere le luci quando avete terminato di consultare le pratiche. Questo è uno dei luoghi meno frequentati dell’ufficio e pertanto una luce dimenticata accesa potrebbe rimanere così per molti giorni.
  • Se utilizzate macchinette del caffè all’interno del vostro ufficio, ricordatevi sempre di spegnerle. Queste macchinette consumano tantissimo poiché al loro interno è presente una resistenza elettrica che dovrà mantenere costantemente calda l’acqua contenuta al suo interno (tipo boiler).
  • Se invece sono presenti grossi distributori di bevande e/o alimenti, verificate (anche in relazione alla deperibilità degli alimenti) se è possibile tenerli spenti di notte.

CONCLUSIONE
Se mettiamo in pratica la maggior parte delle indicazioni proposte, è possibile conseguire un risparmio energetico del 20 %.
Una gestione più intelligente e informata dei consumi energetici può consentirci veramente di migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, senza rinunciare ai livelli di benessere cui siamo abituati. Non stiamo parlando di “sacrificio energetico”, ma di risparmio.
Questa è la strada verso lo sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo che permette alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità per le future generazioni di soddisfare a loro volta i propri bisogni.

giovedì 28 gennaio 2010

Crisi economica in Cina?

 Notizia comparsa sul Wall Street Journal, e che adesso serpeggia in rete, apparendo timidamente nei media italiani del sottobosco di Internet: almeno sei banche cinesi hanno sospeso la concessione di nuovi prestiti.

L'Industrial & Commercial Bank of China Ltd, China Citic Bank e Bank of China hanno sospeso le proprie linee di credito.


Sembra che la cosa non sia stata presa bene dagli importatori, e che questa manovra li spiazzerà notevolmente...
Che si avvicinino tempi interessanti anche sul fronte cinese?

Un articolo completo (in inglese)lo trovate qui.