lunedì 29 agosto 2016

Governo tedesco ai cittadini: "Fate scorte di cibo e acqua" - Bufala o no?

22 agosto 2016: in Italia rimbalza la notizia che il governo tedesco avrebbe invitato i propri cittadini a mantenersi una piccola "riserva tattica domestica" di cibo ed acqua, per fronteggiare non meglio definite "catastrofi di qualunque genere".

Cominciano subito le polemiche e l'ironia su web; i debunker compulsivi si lanciano nel cercare di smentirla, molti la ridicolizzano e ci ironizzano sopra.

E lo fanno a sproposito, per molti motivi.

Per prima cosa: la notizia è vera, ed è presente anche sulla stampa tedesca


Cosa consiglia il Governo federale tedesco ai propri cittadini?

Di conservarsi in casa una scorta di cibo per almeno 14 giorni, ed acqua per almeno 5 giorni.
Ciò significa (a persona):

  • circa 5 kg di pane, pasta e patate, 
  • 5,5 chili di verdure in scatola, 
  • 3,5 chili di frutta secca e sciroppata,  
  • 2 chili di pesce in scatola e carne
  • 10 litri di acqua, (o eventualmente 28 litri se anche di questa vogliamo averne per 14 giorni)
Si tratta della semplice revisione periodica (che però veniva trascurata da diversi anni) di un documento che esiste da quando esiste la Germania Federale: se le logiche attuali di questa operazione sono cambiate rispetto a quelle della Guerra Fredda, è giusto che anche il documento venga adeguato.

E' irragionevole?

No, non è irragionevole: oggi, con i supermercati sotto casa, abbiamo perso l'abitudine di fare anche minime scorte di cibo; lo spazio destinato a dispensa in qualsiasi appartamento è minimo, e la gente non è più abituata a comprare quantità rilevanti di cibo da mantenere come scorta.
Però fino a pochi decenni fa questo era il comportamento normale, e continua spesso ad esserlo in ambiente rurale.
Basta organizzarsi gli spazi in casa, ed organizzare in maniera razionale il consumo di cibo, e si può gestire tranquillamente una piccola scorta alimentare, con vantaggi anche di tipo economico 


A cosa serve?

Non bisogna solo pensare alla guerra atomica o al terrorismo: ci sono mille possibile incidenti che rendono auspicabile che ogni famiglia abbia una minima autonomia alimentare.
Anche un banale sciopero dei trasporti, una nevicata un po' più intensa, un black out grave... tutte situazioni che, anche se non mettono in immediato pericolo la nostra sopravvivenza, possono comunque rendere preferibile lo starsene in casa, piuttosto che uscire solo per cercare di fare la spesa in un supermercato ormai vuoto...

Il recente terremoto in provincia di Rieti è una dimostrazione esemplare: ovviamente non tanto per quanti sotto le macerie hanno perso tutto (scorte di viveri comprese), ma per tutti gli altri: chi ha la casa ancora agibile, ma anche chi vive a diversi chilometri dai centri più colpiti. La loro vita in questi giorni sarà tutt'altro che "normale", sicuramente non hanno a disposizione negozi e supermercati in cui fare la spesa, il rifornimento di acqua dall'acquedotto o è interrotto o è sospetto di inquinamento. Per queste persone, nelle ore e nei giorni immediatamente successivi al sisma, riuscire a tirare avanti senza dover ricorrere ai soccorsi esterni è importantissimo: in questo modo infatti la macchina dei soccorsi potrà dedicarsi con maggior efficacia verso chi è veramente bisognoso di assistenza. Ogni ora di un uomo sprecata a distribuire acqua minerale a chi una casa ce l'ha ancora, è un'ora rubata a spalare macerie cercando di salvare un superstite.

Ovvero, detta altrimenti e brutalmente: immaginate di vivere a qualche chilometro di distanza da Amatrice nei giorni immediatamente successivi al terremoto.
La vostra casa, ringraziando Dio, è in piedi (ma magari lo stesso preferite dormire in una tenda piantata in giardino).
Le strade (almeno quelle rimaste praticabili) sono ingombre dai mezzi di soccorso: allontanarsi significa perdere ore in coda, ed intralciare con le operazioni di soccorso.
Avete dato ospitalità ad una coppia di amici che hanno perso la casa: quindi adesso ci sono un paio di bocche da sfamare (e dissetare...) in più.
L'acqua dal rubinetto per due giorni non è proprio uscita; adesso esce, ma ha un colore ed un odore strano. Consigliano vivamente di bollirla, prima di berla (ma il gas ancora non è stato ripristinato, quindi dovreste farlo sulla cucinetta economica a legna che usate in questi giorni per cucinare).
Sono passati un paio di volontari della protezione Civile a chiedervi se avete bisogno di qualcosa, ma vi rendete conto che qualsiasi cosa gli chiediate (anche una semplice bottiglia d'acqua) sarebbe rubata a chi ne ha immensamente più bisogno di voi.
Vi rendete conto adesso a cosa servano quelle scorte di acqua e scatolame, che vi ingombravano la dispensa ma che adesso state benedicendo?


Come fare le scorte?


Ci sono molti problemi da affrontare: deperibilità, conservazione, rotazione delle scorte, immagazzinamento...
Troppi per affrontarli tutti qui e adesso.
Vedremo di affrontarli presto in articoli specifici: nel frattempo, la prima volta che andate a fare la spesa cominciate con l'acquistare un po' di scatolame in più, ed un po' di acqua minerale in più. Le riserve tattiche di cibo si possono anche costituire con gradualità.

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